1. Conoscenze e capacità di comprensioneLo studente possiederà le conoscenze di base dei fondamenti, del formalismo matematico, della teoria e delle principali applicazioni della meccanica quantistica non relativistica, con particolare attenzione all'equazione di Schrödinger e ai suoi metodi di risoluzione. Lo studente inoltre acquisirà le conoscenze di base della formulazione e delle implicazioni fenomenologiche della relatività speciale, insieme ai rudimenti del formalismo in notazione covariante. 2. Capacità applicativeLo studente sarà in grado di:- risolvere semplici problemi di meccanica quantistica sia in una, sia in tre dimensioni spaziali;- applicare il metodo perturbativo per la soluzione di problemi di meccanica quantistica;- risolvere semplici problemi di relatività speciale;- utilizzare i principi della meccanica quantistica e della relatività per stimare ordini di grandezza di quantità di interesse fisico. 3. Autonomia di giudizioLo studente sarà in grado di - stabilire quando la meccanica quantistica o la relatività speciale debbano essere utilizzate;- dimostrare di comprendere il significato di operatori e del problema agli autovalori;- di analizzare un problema di natura quantistica o relativistica nei suoi aspetti formali, con atteggiamento critico, disponendo degli strumenti teorici per verificare le proprietà ed i fondamenti della teoria stessa. 4. Abilita' nella comunicazioneLo studente svilupperà la capacità di esprimersi con terminologia formale appropriata, e saprà esporre e descrivere con chiarezza e coerenza i concetti e le idee fondamentali della meccanica quantistica e della teoria della relatività speciale 5 Capacità di apprendereLo studente:- sarà in grado di applicare le tecniche apprese anche in ambiti diversi dalla meccanica quantistica e dalla relatività speciale- acquisirà le abilità di apprendimento necessarie per intraprendere ulteriori studi con un alto grado di autonomia. In particolare, allo studente verrà fornito un solido supporto matematico e teorico per poter affrontare in modo proficuo un'eventuale successiva laurea magistrale
I suoi studi hanno dato contributi fondamentali alla fisica e alla fisica matematica, fra i quali l'elaborazione di un nuovo approccio formale alla relatività generale, la scoperta di particolari proprietà matematiche di certe soluzioni delle equazioni di Einstein, lo studio di alcuni aspetti matematici della teoria delle interazioni forti.[1][2]
Rossetti Metodi Matematici Della Fisica Pdf | Updated
Laureatosi in fisica a Torino nel 1952 con Mario Verde e Gleb Wataghin, sotto consiglio di Eduardo Caianiello[3] dal 1954 al 1956 frequentò la Rochester University, dove conseguì il dottorato in fisica con Robert Eugene Marshak come relatore. Nello stesso periodo conobbe John Archibald Wheeler, che lo indirizzò verso lo studio della struttura matematica di particolari soluzioni a simmetria sferica delle equazioni di campo della relatività generale[4], pubblicando con lui nel 1957 i primi lavori sulla metrica di Schwarzschild e sulla stabilità dei buchi neri, dando così il via alla teoria perturbativa lineare dei buchi neri. Sotto consiglio di Wheeler e Kurt Symanzik, dal 1958 al 1959 passò poi un periodo di studi in Germania, collaborando con Heisenberg al Max Planck Institut di Monaco di Baviera.[5]
Proprio a questo periodo, dopo alcuni studi sulla teoria della simmetria in meccanica quantistica, risalgono i suoi contributi alla formalizzazione dei processi d'urto ad alta energia fra particelle (scattering), nei quali, sviluppando un'idea risalente ad Arnold Sommerfeld sull'estensione continua di un momento angolare a valori complessi (che lo condurrà poi al concetto di momento angolare complesso), individuò particolari poli, denominati poli di Regge, di certe funzioni complesse relative alla matrice d'urto (ampiezze d'urto) (cfr. matrice S) di una classe di fenomeni di scattering non relativistico, che diedero il via a importanti capitoli della teoria dello scattering e della teoria delle interazioni forti della fisica delle alte energie[6][7]. Quest'ultimi lavori porteranno, tra l'altro, alla formulazione dei primi modelli a risonanza duale, preludio alla futura teoria delle stringhe.[8]
Più volte membro della divisione teorica del CERN di Ginevra, dal 1995 insegnò teorie quantistiche[14] della materia presso il Politecnico di Torino, ricoprendo il ruolo di professore emerito della I Facoltà di Ingegneria,[15] e conducendo originali ed innovativi studi e ricerche di meccanica statistica su reticolo, applicati poi alla fisica della materia condensata. Regge fu anche membro dell'Accademia dei XL e dell'Accademia Nazionale dei Lincei e presidente onorario della Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione (SIGRAV).
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